Cori - Guida Turistica

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.: DA VEDERE
 L'itinerario dei monumenti e dei beni da visitare è notevole, unitamente ai reperti archeologici custoditi nel Museo della città e del Territorio.
 L'inizio del percorso storico-monumentale è rappresentato da quelle bellezze artistiche e architettoniche di cui Cori si può fregiare a cielo aperto. Cori era protetta da mura ciclopiche poste a difesa del paese, ancora oggi visibili in più parti, rafforzate successivamente all'invasione Volsca (V secolo a.c.) e durante l'epoca sillana (I secolo a.c.).
 L'unico ponte resistito al tempo è il Ponte della Catena (I secolo a.c.) che consente ancora oggi il superamento del fosso che circonda l'abitato.
 Del complesso del Museo fa parte il chiostro di Sant'Oliva.Adiacente al chiostro ci sono la Chiesa e la Cappella del Crocifisso: queste due chiese sono affiancate e comunicanti tramite una serie di archi aperti nella parete in comune. In base ad una iscrizione affissa sulla facciata della chiesa, degli storici hanno affermato che dapprima su questo luogo sorgeva un edificio di culto cristiano risalente al II secolo, costruito a sua volta sui resti di un tempio pagano dedicato al dio Giano.
 Dal colle dove sorge il complesso di Sant'Oliva si scorge la struttura del Convento di San Francesco.  
 La presenza a Cori nel tardo Medio Evo di due confraternite (quella del Gonfalone e quella del SS. Sacramento, entrambe di ispirazione francescana) testimonia il passaggio nel paese di San Francesco, che lasciò una forte traccia nella vita dei coresi.
 I lavori cominciarono nel 1511 e furono ultimati nel 1526, quando il convento fu consegnato ai francescani.
 Di grande pregio storico e culturale sono senza dubbio i due templi, quello di Ercole e quello dei Dioscuri.
 Il Tempio d'Ercole, tipico esempio di architettura italica (100-80 a.c.) è posto sulla sommità della collina dell'abitato, tanto che si può vedere ad occhio  nudo anche da grandi distanze.
 Invece completamente immerso nel tessuto del centro storico del paese sorge il Tempio di Castore e Polluce (I secolo a.c.).
 Esso s'innalza nella parte orientale, dove una volta sorgeva il foro. Altri due templi, quelli dedicati alle dee Diana e Fortuna, hanno lasciato spazio all'edificazione della
 Chiesa di Santa Maria della Pietà (primi anni del XVII secolo) dove all'interno è custodito il famoso Candelabro per il cero pasquale.
 Nella frazione di Giulianello da visitare il Castello Baronale e laChiesa di San Giovanni Battista dove è custodita l'immagine del Bambino Gesù.  
 Il Castello con le pareti intonacate e scandite da partiture in tufo, domina l'accesso al borgo; risale al secolo XVI ed è appartenuto alle famiglie Conti, Borghese e Salviati. Nel cortile interno conserva un pozzo ed alcuni reperti romani ed ha le stesse caratteristiche decorative esterne.
 Degno di particolare nota il lago di Giulianello, uno dei vulcani laziali spentisi, che si trova lungo la strada che da Giulianello porta a Velletri.
Tempio de la Dea Fortuna
 Nella Chiesa di S. Maria della Pietà; se ne possono vedere le mura di sostegno in via della Colleggiata.
 Altri templi non bene localizzati erano dedicati a Minerva, al Sole, ad Apollo ed Esculapio, ad Eolo, a Cerere, a Bacco ed altre divinità minori. Alcuni di essi erano presso il Foro nelle vicinanze del tempio dei Dioscuri, come dimostrano i numerosi rocchi di colonne sparsi lungo la via detta appunto "delle colonne".
Tempio di Castane e Peluce
 Ne rimangono erette soltanto due colonne, sormontate dalla trabeazione, senza cornice.
 Altri avanzi sono incorporati nei muri delle case circostanti.
 Il Tempio è di stile corinzio e si mostra in tutta la sua grandiosità ed eleganza nelle linee architettoniche.
 Le colonne hanno un diametro di cm. 92, misurano 10 diametri di altezza e gli intercolumni hanno la larghezza di 3 diametri.
Le Torri
 Vi sono ruderi di molte torri di vario tipo ed epoca, dal tempo delle guerre civili, di opus incertum, a quelle di Ladislao di Napoli nel 1408.
 Poste attorno alla città, aderenti alle mura di cinta con i bastioni ciclopici, davano a Cori l'aspetto di una fortezza inespugnabile.
 La più imponente, sebbene deturbata alla sommità dal cappuccio medievale, è quella cosidetta di Silla. Sovrasta piazza Signina dove si conclude con la corsa all'anello "Il Carosello Storico".